Il rapporto di Baltasar

[Ancora un po’ di svago e relax per i lettori di Bue punto zero, prima che si scateni l’inferno della campagna elettorale. Questa volta l’occasione è l’Epifania, qui proposta in una lettura un po’ più agghiacciante del solito]

   Mentre con l’umiltà e la reverenza che si addicono a questo luogo mi prostro al cospetto del trono regale, ardisco fregiarmi dell’incomparabile onore di comunicare a vostra Maestà che la missione da Voi magnanimamente affidatami è stata portata a termine con un completo successo. Nel Tempio già fervono i preparativi per la presentazione, a cui la vostra augusta presenza potrà conferire somma solennità.

   Devo aggiungere che nel portare a termine il nostro compito io e i miei compagni non abbiamo incontrato la minima difficoltà. Le mappe dei cartografi reali sono, come è noto a tutti, estremamente accurate, e i valichi che ci è stato necessario superare erano quasi completamente sgombri dalla neve. Il vento e la pioggia hanno preferito starci lontano, consapevoli dell’insuperabile gravità della missione.

   Nulla durante il nostro viaggio è accaduto che non fosse stato profetizzato dall’Oracolo. Giunti nelle aride terre d’occidente fummo subito accolti dal re di quella regione, despota vile e mendace. Egli sperava di sfruttare la nostra conoscenza per impadronirsi di ciò a cui noi pure bramavamo. Quello spregevole tiranno fingeva di non saper nulla, e desiderava che lo erudissimo su ogni cosa; noi accortamente gli rivelammo solo ciò che già sapeva, e lo congedammo con la promessa di ritornare presto da lui. Egli ci diede fiducia, e ci lasciò liberi di proseguire il cammino. La strada che rimaneva da percorrere era breve, e i nostri passi furono guidati dalla divina sapienza che splendeva in cielo. Quando la luce si fermò indicandoci con precisione la meta, ci affacciammo alla porta e ci ritrovammo al suo cospetto.
– Continua a leggere >